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			Il pecorino in 
			Provincia di Siena 
			  
			
			  
			
			  
			
			La campagna senese, tanto ammirata, 
			fotografata e visitata da turisti di tutte le parti del mondo, deve 
			moltissimo al mondo della pastorizia. In quale altro modo si 
			sarebbero potute tenere sotto controllo le erbe spontanee dei nostri 
			campi se non ci fossero state le greggi che regolarmente le "rasano" 
			con la precisione di un esercito di giardinieri. Come si sarebbe 
			mantenuta la campagna senza tutti quei muretti a secco costruiti dai 
			pastori per delimitare le proprietà. Il panorama unico delle nostre 
			terre non è nato per grazia divina, ma è stato modellato dalla mano 
			dell'uomo: contadino, pastore o entrambe le cose. 
			
			 
			Il pecorino senese, figlio di una campagna bellissima, non poteva, 
			quasi per definizione, avere un ruolo inferiore. Il suo palcoscenico 
			è però più urbano: non credo esista rivendita di alimentari o 
			ristorante nella nostra provincia che non abbia in bella mostra o 
			non proponga in menù il pecorino senese. Sicuramente non conosco 
			negozio di specialità toscane che non presenti in vetrina piccole 
			montagne del nostro formaggio. Quindi il pecorino senese ha 
			contribuito alla formazione del panorama agricolo ed urbano, in 
			questo affiancato dagli altri grandi nostri prodotti come il vino e 
			l'olio. 
			
			 
			Ma il contributo non si ferma qui: nelle nostre case il pecorino è 
			presente da sempre. Sin da piccoli siamo stati abituati ad 
			apprezzarlo, a riconoscerlo a gustarlo non solo come complemento al 
			pasto, ma come elemento fondante della nostra cultura alimentare. 
			Questa cultura è stata poi presa ad esempio in molte parti del mondo 
			e così il nostra pecorino ha varcato confini, oceani e si è 
			confrontato con il meglio della produzione casearia mondiale. Non 
			sta a me dire come si è comportato, ma voglio prendere atto che le 
			vendite e le esportazioni sono in continuo aumento. 
			
			 
			Merito questo di tutta una filiera produttiva che, partendo dal 
			pascolo ed arrivando sino nel negozio di New York o di Parigi, 
			garantisce una qualità alta e costante al prodotto. Per questo 
			occorre dire grazie a tutte quelle persone, pastori, casari, 
			commercianti, imprenditori, che negli anni hanno creato e mantenuto 
			alto il nome del nostro pecorino. 
			
			 
			Ma non possiamo fermarci a questo: mentre si stanno elaborando 
			disciplinari di produzione sempre più attenti e particolareggiati, 
			si cerca di presentare il mondo della pastorizia per quello che 
			realmente è: un modo di vivere che ha radici storiche e culturali 
			profonde ed un ruolo fondamentale nella formazione della Toscana di 
			oggi.  
			
			  
			
			Claudio Galletti, Assessore 
			all'Agricoltura della Provincia di Siena - Tratto da "I formaggi 
			pecorini delle Terre di Siena" - Progetto Editoriale Provincia di 
			Siena -  
			
			
			Editore: A.G.R.A.srl  Via 
			Nomentana 257 - 00161 Roma -
			
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