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Tra le pievi alcune si possono annoverare tra le più cospicue testimonianze di architettura romanica del senese, se non addirittura della regione Toscana, come è il caso della Pieve di Ponte allo Spino.

La Pieve di San Giovanni Battista a Sovicille - meglio conosciuta come Pieve di Ponte allo Spino -  ricordata per la prima volta soltanto nel 1189, ed intorno a quell'epoca dovrebbe risalirne la costruzione, si trova in località Ponte allo Spino (Sovicille), nella piana alluvionale del Piano dello Spino, bagnata dal torrente Rigo e dai fossi Serpenna e Arnano. Questo luogo era una tappa della via imperiale che collegava la via Cassia all'Aurelia a partire da Porta San Marco, attraverso Costalpino, Bagno a Soma, la Pieve per poi proseguire verso Radicondoli, Montieri, Monterotondo e il mare.

Gli avanzi di un chiostrino e un fabbricato dai caratteri medioevali, sul lato destro della chiesa, dimostrano che presso di essa fecero vita comune dei canonici.

L'impianto della pieve è basilicale a tre navate divise da quattro valichi impostati su pilastri cruciformi e concluse da tre absidi. La facciata presenta due soli spioventi, in quanto la navata centrale non è sopraelevata sulle laterali.

La copertura è del solito tipo a legname in vista, ma il presbiterio - relativo all'ultima campata - ha volte a crociera nelle navatelle e volta a botte in quella centrale. Questa volta è notevolmente rialzata, sì da formare una sorta di tiburio per la sopraelevazione che ne consegue. Forse anche per la navata centrale era prevista una copertura con volta a botte, come fanno supporre semicolonne che si spingono sopra la chiave  degli archi di valico fino ad intercettare una cornice orizzontale.

Nella facciata si aprono il portale e una finestra monofora, mentre in alto una cornice a listello con smusso, decorata con motivi vegetali, forma con le falde del tetto una sorta di timpano: un drago e una figura umana sono scolpiti in due bozze di pietra ai lati della finestra..

All'esterno il tiburio è decorato con un motivo ad arcatelle, alternativamente impostate su peducci e su colonnette, ove si inscrivono rombi e tondo gradonati di ispirazione pisana.

Il campanile, che forse appartenne ad un edificio più antico, è inserito entro la prima campata della navatella destra, allineato con la facciata. I ripiani sono scanditi da ricorsi di arcatelle pensili: monofore e bifore vi si aprono in successione, ma la cella campanaria è il frutto di un rimaneggiamento tardo.

Notevole è la decorazione dei capitelli, scolpiti con intrecci viminei, disegni geometrici, figure umane (oranti e figure simboliche). Se la plastica di questi capitelli appare decisamente di derivazione lombarda, ad essa non sono estranei caratteri francesi, più precisamente alverniati.

Influenze d'Oltralpe sono presenti anche nell'architettura dell'edificio, come, ad esempio, nel notevole slancio ascensionale della navata centrale, sebbene la predominanza spetti ai motivi di ispirazione lombarda (campanile e pilastri a fascio).

Ciò dimostra che in quel periodo la zona di Sovicille era particolarmente aperta alle principali influenze culturali del momento: un fatto che trova spiegazione soprattutto con la presenza di strade importanti.