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Gli abitanti si chiamano: montalcinesi o ilcinesi

Montalcino

 
 

 

Situato nel cuore della Toscana meridionale, il vasto territorio comunale di Montalcino ha forma pressoché quadrata ed occupa una zona collinare a nord-ovest dell'Amiata, che ha nel poggio Civitate (661 metri), presso il capoluogo, la massima altitudine.
Il confine occidentale e parte di quello settentrionale è costituito dall'Ombrone, mentre a sud, ed in parte ad est, il limite è fissato dall'Orcia. Altri torrenti, come l'Asso e il Serlate, completano in buona parte i confini ad est e a nord.


Nel Medioevo il territorio corrispondente a quello dell'attuale comune risultava suddiviso fra ben quattro circoscrizioni ecclesiastiche: di Arezzo, di Chiusi, di Grosseto e di Siena. Ciò doveva certamente rispecchiare una situazione creatasi nell'antichità. Nella zona confinavano quasi certamente i territori delle città etrusche di Arezzo, Chiusi e Roselle, se non addirittura quello di Volterra

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La presenza di insediamenti in epoca etrusca è attestata dai reperti conservati nella sezione archeologica del Museo civico e diocesano di Montalcino, provenienti da varie località limitrofe, ma soprattutto da Sant'Angelo in Colle. Sembra ormai certa la presenza, lungo i margini occidentali del territorio, di una importante strada romana, proseguimento verso Siena della via consolare Clodia, funzione che nell'Alto Medioevo era già stata ereditata da quella che verrà chiamata via Francigena, che passava però a est di Montalcino.

 

 

 

 

Se Sant'Andrea in Malcenis, ossia la più antica pieve della zona, è ricordata fino del 714, la storia del Castello di Montalcino è piuttosto oscura, stante la distruzione dell'archivio di Sant'Antimo da cui il castello stesso dipendeva.
Verso la fine del XII secolo troviamo Montalcino ormai comune autonomo, alleato a Siena nella guerra che questa perse contro Firenze nel 1176 ma, nel secolo successivo, si verificò un cambiamento di alleanze. Montalcino costantemente impegnata a contrastare le mire espansionistiche di Siena nel 1200 fu duramente colpita, il castello fu espugnato e distrutto dai senesi. Ma qualche anno dopo Siena, nuovamente in lotta contro Firenze dovette rinunciare al controllo di Montalcino. La città cercò allora (1212) di venire in possesso dei diritti giurisdizionali che ancora l'abate di Sant'Antimo possedeva su Montalcino.
Ne seguì una complessa situazione giuridica e politica, per cui i montalcinesi dovevano riconoscere una sorta di protettorato senese e versare un censo annuo alla Cattedrale e al comune di Siena. Poco dopo, incoraggiati da Firenze ed Orvieto in lotta con Siena, gli abitanti di Montalcino cercarono di sottrarsi all'egemonia senese. Ma nel 1232 il castello fu rioccupato e i montalcinesi si videro costretti a rinnovare la clausole più importanti dell'alleanza con Siena, che denunciò all'autorità imperiale la "congiura" di Montalcino con i nemici dell'impero, soprattutto con i fiorentini.
 

Ripresa la guerra tra Firenze e Siena, questa dovette nuovamente rinunciare al controllo di Montalcino e soltanto nel 1251 Siena riprese l'iniziativa di conquistare Montepulciano e Montalcino, gli unici castelli della Toscana meridionale in grado di fare una seria opposizione e di gestire una politica territoriale antisenese. A Siena, alleata con forze locali ostili alle autonomie di quei castelli, fu addirittura istituita una commissione speciale dei Sei "per la distruzione e la morte di Montalcino", e l'anno successivo (1252) il castello fu nuovamente espugnato. Ancora una volta la controffensiva di Orvieto e di Firenze riportò alla situazione precedente: ma l'aiuto prestato ai fiorentini nella battaglia di Monteaperti tra Firenze e Siena, vinta da quest'ultima, fece di nuovo perdere l'autonomia ai montalcinesi. Ma i rovesci subiti dai ghibellini, e da Siena, dopo la battaglia di Colle nel 1269, dettero nuovamente autonomia a Montalcino, che riuscì a mantenerla anche durante la reggenza dei Nove in Siena, superando senza danni anche la discesa di Enrico VII, occasione nella quale aderì alla Lega Guelfa. Soltanto dopo la metà del Trecento Montalcino finì per rientrare sotto il controllo di Siena: gli abitanti ebbero la cittadinanza senese, ma la città iniziò la costruzione della grandiosa Rocca che le permetteva il controllo del centro assoggettato.

 

Ormai Montalcino era Senese e nel XV° secolo divenne uno dei centri più importanti del territorio della Repubblica. Nel secolo successivo la città e il castello resistettero all'assedio dell'esercito Imperiale e Mediceo nel 1553 durante la guerra che portò alla definitiva capitolazione senese nel 1555. Dopo la resa molti cittadini senesi raggiunsero Montalcino dove, capitanati da Piero Strozzi, fecero rivivere in esilio la Repubblica. La città divenne il capoluogo dei territori ancora non conquistati dai fiorentini e resistette fino al 1559 quando, ormai isolata dalla caduta di Talamone e Castiglione della Pescaia, fu offerta la resa e giurata fedeltà a Cosimo de' Medici.

 

La Rocca di Montalcino, iniziata nel 1361 da Mino Foresi e Domenico di Feo, ha i caratteri del castello-recinto, a pianta pentagonale, con tre lati perpendicolari e torri a tutti gli angoli. Di queste, la torre posta a sud-est ha pianta poligonale ed è affiancata da un grande edificio con funzione di cassero. Il cammino di ronda sulle mura è sorretto da archetti su mensole a piramide rovesciata, mentre nelle torri gli archetti sono sorretti da mensole stondate. All'interno della rocca, presso la torre settentrionale, sono i resti di una chiesa che fu a tre navate e che poi, ridotta ad una, funse da cappella del castello.
Di fronte alle torri che guardano a sud si protende un ampio bastione di epoca medicea. Delle mura cittadine poco rimane nella parte a valle, mentre sul lato opposto esistono ancora per un buon tratto, intervallate da alcune torri rettangolari. Nella rocca si trova ora una enoteca per la degustazione del famoso "Brunello", il vino della zona di Montalcino.

 

 
 
 
 

 

...uno spettacolo unico

Da Montalcino è possibile ammirare con un solo sguardo una grossa parte della Provincia di Siena. Ecco, analizzato da Giorgio Batini, il composito panorama che da quassù si gode:
"Una volta raggiunta la vetta del colle, e guardandosi intorno si dominano le valli dell'Orcia, dell'Arbia e dell'Ombrone, si resta affascinati davanti al mare ondulato delle crete senesi, allo spettacolo di una campagna asciutta, severa, con gli erosi calanchi, i cipressi che fanno compagnia a solitarie case coloniche. Si scorgono - vicini, lontani, anche lontanissimi - e sempre in vetta ai colli, turriti castelli, borghi monocolori, antichi e illustri centri di vita. Improvvise oasi di verde interrompono terreni aridi che sembrano fossili.
All'orizzonte, i contorni di alte montagne.
Uno spettacolo unico, indimenticabile".

 

il "re" dei "re" e la sagra del tordo

Il vino è parte integrante della cultura e della storia di Montalcino: si dice che Biagio de Montluc - eroico difensore della libertà senese durante l'assedio di Carlo V - si tingesse le guance di vino rosso per apparire in buona salute. Vino rosso e vino bianco, ma anche deliziosi vini da dessert, come il Moscadello, di cui parlarono il Foscolo e il Carducci.
Il mito di fama mondiale è comunque il Brunello, di cui si comincia a parlare verso la metà del secolo scorso, quando Clemente Santi selezionò un clone di Sangiovese per produrre questo straordinario vino, senza uguali al mondo, capace di reggere un invecchiamento di decine di anni: un nettare che si adatta alla saporita cucina del luogo, ai pici, agli arrosti, e soprattutto alla selvaggina, un tempo abbondantissima nei boschi che circondano il paese. Sulla falsariga delle cacce medievali, la Sagra del Tordo è l'occasione per una rievocazione storica che con il torneo di apertura delle cacce rappresenta una festa vissuta tuttora dagli ilcinesi con grande fierezza; in tale occasione si sfidano gli arcieri dei quartieri Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio. Tra le altre, numerose iniziative di questa vivace cittadina, da ricordare anche la Settimana nazionale del Miele, una manifestazione che valorizza un altro straordinario prodotto di questa magica terra.

 

 

Per visitare il sito ufficiale del Comune di Montalcino: www.montalcinonet.com

 

 

 


 


 
 

Montalcino

Pictures

   
 
 
 

 
 

Montalcino, una veduta panoramica della Città


 
 

 
 

Montalcino, una veduta panoramica della Città


 
 

 
 

Montalcino, una veduta panoramica della Città

Montalcino, una veduta panoramica della Città

 
 
 
 

 
 

Montalcino, la Fortezza

Montalcino, interno della Fortezza

 
 
 
 

 
 

Montalcino, la Fortezza


 
 

 
 

Montalcino, torre del Palazzo dei Priori


 
 

 
 

Montalcino, una veduta sulla valle dell'Ombrone