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Gli abitanti si chiamano: castiglionesi.

Castiglione d'Orcia

 
 

 

Simbolo della storia di Castiglione d'Orcia e del suo territorio, dei borghi e delle comunità della zona è la possente Rocca: ricordata sin dal 714, nel IX secolo era possesso dell'Abbazia di San Salvatore, per passare poi a metà dell'XI secolo alla famiglia dei Tignosi, vassalli degli Aldobrandeschi, ed essere quindi ceduta nel 1251 a Siena, nel momento in cui il Comune senese era al massimo della sua potenza economica e militare e si avviava a diventare la capitale dei Ghibellini. Divenuto libero Comune dal 1252, Castiglione d'Orcia passò poi ai Salimbeni dopo il 1270, ma fino al 1419 fu al centro di dispute politico-militari tra Siena e la casata dei Salimbeni, per la sua posizione strategica che lo rendeva una difesa pressoché inespugnabile.


Del tutto simile il percorso storico di Campiglia d'Orcia, la splendida frazione, dell'abitato si hanno notizie sin dall'anno Mille: nacque probabilmente come borgo intorno a un'antica Rocca di cui ancora oggi rimangono le linee strutturali, e fu al centro di lotte tra i Visconti e Siena per il controllo del territorio e delle linee di confine.

 

 

 

 

Il territorio di Castiglione d'Orcia, dominato dalla massiccia Rocca d'Orcia, è mutevole e suggestivo, e rappresenta una grande risorsa per la produzione agricola: si va dal "granaio " a valle nella zona di Gallina alla buona produzione olivicola, fino ai castagneti di Vivo d'Orcia, nel cui territorio si può ammirare uno dei tre boschi di abete autoctoni del Monte Amiata. La castagna è un elemento su cui sono basate molte tradizioni locali, come la Sagra del marrone" che si svolge in autunno a Campiglia d'Orcia.
 

Tutta la zona di Castiglione d'Orcia è particolarmente ricca d'acqua: lungo la strada che porta Seggiano si trovano le sorgenti del Vivo, che riforniscono in parte Siena grazie a un acquedotto realizzato tra il 1908 e il 1914. Più distante, a marcare un ambiente di straordinaria suggestione, Bagni San Filippo, di origine romana, con le sue prodigiose acque termali, visitate nel corso dei secoli da personaggi illustri come Lorenzo il Magnifico. Rinomati nei secoli, i bagni e i loro prodigi terapeutici sono stati ricordati anche in grandi opere letterarie, come nella Mandragola del Macchiavelli.

 

Le numerose rocche e castelli che caratterizzano la zona di Castiglione si presentano infatti come un fenomeno strettamente vincolato alla presenza della via Francigena, la cui origine, almeno in questa zona, sembra non andare al di là dell'Alto Medioevo.
Dei numerosi castelli quello che conserva i resti più importanti è di gran lunga la Rocca d'Orcia. Perduto quasi completamente il giro delle mura, la Rocca di Tentennano, che occupa la sommità di una scoscesa collina, offre una visione di una grandiosità unica: in un impianto a forma di pentagono irregolare dalla forte scarpatura, accanto ad un cortile interno, emerge la torre poderosa, rivestita come tutto il complesso con un filaretto regolare.


Allo stato di rudere a Castiglione è l'ampia Rocca Aldobrandesca che sovrasta l'abitato dove si intravedono ampi tratti della cerchia muraria cui, spesso, si appoggiano le case del borgo. Poco resta anche della rocca e delle altre opere di fortificazione di Campiglia d'Orcia, mentre della Campigliola (o Campigliaccia) rimane un solo Torrione isolato con una poderosa volta a botte. Ridotto a villa è invece il Castello di Ripa d'Orcia: la grossa mole quadrata del cassero è ancora ben visibile, nonostante i numerosi rifacimenti, talora anche "in stile".

 

 
 
 
 

 

Il 43° parallelo

A Gallina, frazione di Castiglione d'Orcia sulla via Cassia, all'incrocio del bivio che sale verso Pienza, si trova un insolito cartello stradale con scritto "43° parallelo". Come è noto i meridiani e paralleli, in cui il nostro globo è virtualmente suddiviso, servono a determinare la latitudine e la longitudine dei luoghi. I meridiani vanno dal polo nord a quello sud e si contano partendo da quello londinese di Greenwich mentre i paralleli sono tracciati lungo l'asse di rotazione. Proprio a Gallina passa il 43° parallelo. E se alcuni paralleli sono divenuti noti per essere stati il teatro di guerre o battaglie, il 43° pare sia conosciuto solo perché passa da Gallina. Un tempo Gallina si chiamava Osteria della Scala ed era una stazione di sosta per il pellegrino che si recava a Roma e in seguito per i più moderni viaggiatori sulle diligenze; oggi sono poche case lungo la via Cassia annunciate da questo curioso cartello che invita comunque ad una sosta campagnola fra un bagno termale a Bagno Vignoni e uno a Bagni San Filippo.

Per visitare il sito ufficiale del Comune di Castiglione d'Orcia: www.comune.castiglionedorcia.siena.it

 

 
 
 
 

Castiglione d'Orcia

Pictures

   
 
 
 

 
 

Castiglione d'Orcia, la Rocca Aldobrandesca


 
 

 
 

Castiglione d'Orcia, uno scorcio del Borgo

Castiglione d'Orcia, pozzo in travertino del XV secolo

 
 
 
 

 
 

Castiglione d'Orcia, il Palazzo comunale in piazza Vecchietta

Castiglione d'Orcia, la Pieve dei Santi Stefano e Degna

 
 
 
 

 
 

Castiglione d'Orcia, uno scorcio del Borgo

Castiglione d'Orcia, uno scorcio di Rocca d'Orcia

 
 
 
 

 
 

Castiglione d'Orcia, Rocca di Tentennano


 
 

 
 

Castiglione d'Orcia, veduta in Val d'Orcia


 
 

 
 

Castiglione d'Orcia,


 
 

 
 

Castiglione d'Orcia, veduta dalla Val d'Orcia


 
 

 
 

Castiglione d'Orcia, veduta dalla Val d'Orcia


 
 

 
 

Castiglione d'Orcia