Romitorio e Buca dell'Allocco

A poche centinaia di metri dalla celebre città rinascimentale esiste un ROMITORIO di particolare interesse e fascino. È stato ingegnosamente scavato nella scarpata di arenaria calcarea, adattando una preesistente fenditura naturale; infatti a pochi metri esistono altre spaccature naturali intatte: BUCA PRESSO il ROMITORIO di PIENZA e BUCA dell'ALLOCCO.
Anche qui l'ambiente che si affaccia sulle crete della Val d'Orcia è pittoresco e affascinante.
Non lontano, si scorge l'antica pieve romanica, ben visibile da una finestrella intenzionalmente scavata nella parete del romitorio. Poco distante c'è una cava di arenaria che ha messo in luce un importante insediamento del neolitico (abbiamo visto in precedenza e vedremo più avanti altri casi di romitori sorti in luoghi ricchi di testimonianze del passato; ciò è dovuto a determinate caratteristiche geografiche, naturali e geologiche; ma è anche possibile che questi stessi luoghi siano stati prescelti per una sorta di tradizione ancestrale pervenuta di generazione in generazione dalla notte dei tempi).

Il romitorio di Pienza è ben strutturato; ha due ingressi a quote differenti, un orticello, una cisterna, una cappella, il "letto del romito", la sala delle sculture realizzate in altorilievo lungo le pareti della dimora che rappresentano varie forme umane, la Madonna del latte, il Cristo, una sirena bicaudata. L'eremo fu frequentato in più epoche da un numero considerevole di eremiti. Il più noto di questi fu un certo frate Luca che scolpì in una lastra di pietra datata 1344, una frase sulla precarietà dell'essere umano, destinata alla sua sepoltura. Dall'archivio vescovile sono scaturite interessanti notizie con nomi e date di altri eremiti che si avvicendarono nel luogo.