Buca dello Scavo - Buca del Nibbio - Buca di Bagni S. Filippo - Buca del Romito

 
 

 

 
 

 

In questo paese, ben noto per le sue acque sulfuree termali, esiste una serie di diaclasi nel travertino: BUCA dello SCAVO, BUCA del NIBBIO, BUCA di BAGNI S. FILIPPO. Soprattutto in quest'ultima si riscontrano notevoli emanazioni di anidride solforosa, tanto che per esplorarla in sicurezza è stato necessario l'uso di maschere antigas con speciali filtri.


La BUCA del ROMITO S. FILIPPO BENIZZI ha una storia particolare: anche qui, nel riparo dove si aprono le fenditure e le cave di pietra, sono stati messi in luce reperti di epoca preistorica e poi romana. La parte iniziale della cavità abbastanza ampia, fu adattata con opere murarie a cappella e cella eremitica, interrompendo la diaclasi che, pochi metri a lato e più in alto, riprende la sua naturale conformazione e si addentra nella rupe di travertino. Cappella e diaclasi, in origine collegate e chiamate "Grotta del Santo", pur se separate oggi di circa sei metri sono unite tra loro dal filo della leggenda.

 

Il romitorio esisteva e fu usato sicuramente in tempi remoti, ma divenne famoso perché qui si rifugiò il cardinale fiorentino Filippo Benizzi il quale, quando ebbe sentore che il conclave di Viterbo del 1267 voleva eleggerlo papa, si nascose negli anfratti fino al termine del conclave, che elesse pontefice Gregorio X°.
La tradizione attribuisce al Santo la costruzione della cappella, della dimora e di un rozzo crocifisso scolpito nel legno. Sull'arcata dell'ingresso e su una soglia di pietra sono scolpite alcune iscrizioni di oscuro significato e difficilmente decifrabili.


Molte le notizie e le leggende che si tramandano sulla vita del Santo, al quale si attribuiva la facoltà di saper tenere testa agli assalti e alle tentazioni demoniache che qui erano particolarmente potenti:
le esalazioni sulfuree e le spaccature a forma di saetta erano quanto di meglio si potesse immaginare per uno scenario infernale!
Tuttora la gente del luogo chiama "sedie del diavolo" due strane rocce formatesi per corrosione nel travertino, situate al termine della diaclasi sull'orlo del precipizio.


La tradizione narra che su queste si sedevano, l'uno accanto all'altro, il Santo e il diavolo affrontandosi verbalmente e che sempre il demone veniva sconfitto e costretto a sparire dentro il crepaccio o a saltare nel vuoto.

 

Bagni San Filippo - "sedie del diavolo"

 

 

Bagni San Filippo - Diaclasi esplorata con l'uso di maschere a filtro speciale per le esalazioni di anidride solforosa

 

Bagni San Filippo - Diaclasi presso la grotta del santo; le pareti sono incrostate da infiorescenze gessose.

 

Bagni San Filippo - Ingresso al romitorio-cappella del Santo Benizzi. Evidente la formazione naturale modificata. In alto a destra s'intravede la prosecuzione naturale della diaclasi.