La Frollatura

 
     
   

La frollatura

 

Le carni certificate I.G.P. "Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale", grazie ai rigorosi controlli e all'alimentazione secondo la vecchia tradizione, si distinguono per gusto, tenerezza e basso contenuto in colesterolo.


La tenerezza, intesa come consistenza alla masticazione, e determinata dall'elemento genetico e dal rapporto tra l'età dell'animale e la maturazione delle carni.


Anche la sapidità è data dalla combinazione del fattore genetico e alimentare: sono, infatti, i prodotti naturali (fieno e cereali) con cui vengono alimentati i bovini tutelati dal Consorzio di Tutela del Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale ad indurre lo sviluppo delle componenti biochimiche che determinano il sapore della carne.


Generalmente le carni rosse appena macellate risultano dure alla cottura e con elevate perdite di liquidi. Necessitano quindi di un periodo di riposo e maturazione, detta "frollatura", che assicurerà una tenerezza pili o meno accentuata a seconda del tempo e della temperatura utilizzati allo scopo.


Dopo che l'animale è stato abbattuto, si instaura il cosiddetto "rigor mortis", per cui la carcassa diventa rigida, la carne risulta coriacea e non "matura".


Col passare dei giorni, a causa di alcuni importanti processi biochimici che avvengono nel muscolo, si ha perdita di tale rigidità e le carni acquistano tenerezza, gusto, sapore. La "frollatura" rappresenta l'importantissima fase di trasformazione del muscolo in carne.


La frollatura va eseguita molto attentamente e la carne deve essere consumata al punto giusto del suo riposo, quando ha acquistato la pienezza delle sue qualità. Il periodo otti-male di frollatura per ottenere carni di elevato pregio gustativo e di 10/14 giorni, quando sono esaltate al massimo tenerezza, gusto, sapore, potere nutritivo e vengono ridotte al minimo le perdite che si avranno alla cottura.

Non dobbiamo confondere la frollatura con la putrefazione: la prima e dovuta ad un processo di maturazione biochimica interna della carne, che avviene in ambiente sterile, mentre la seconda è causata da un fenomeno di degenerazione dell'alimento provocato da agenti batterici.

 

 

Metodi di cottura rapida

 

L'Arrosto
A questo gruppo appartengono cotture eseguite con varie tecniche e con l'utilizzo di qualsiasi utensile: forno, griglia, piastra, tegame, casseruola, padella. L'arrosto richiede una rosolatura della carne non eccessiva, ma controllata e graduale, per evitare bruciature. La carne va unta prima della cottura se si utilizzano griglie o piastre, oppure cotte in un grasso di base.


 

 

 

 

 

La Frittura
La carne destinata alla frittura vera e propria (cotte in grasso ad alte temperature), viene prima dorata in uovo e poi panata. Appartengono a questo metodo anche le cotture "SALTATE ", cioè ROSOLATE in grasso a temperatura minore rispetto a quelle del fritto vero e proprio.
Esempi di preparazioni e cotture rapide: scaloppine, bistecche o filetto alla griglia.

 

 

 

 

 

 

 

Metodi di cottura lenta

 

Lo Stufato
E'il risultato di una cottura in umido che richiede tempi molto lunghi. La parola deriva da "stufa", sul cui piano si poteva mettere un recipiente con una carne che non richiedesse, per cuocere, calore vivo. Genericamente si considera dunque uno stufato, una carne in umido a lenta cottura che di solito ha avuto una preventiva marinatura in vino e verdure.

 

 

 

 

 


Il Brasato
Il termine deriva da "brace" e si riferisce a quando la cucina aveva come strumento principale il camino: le cotture, anche quelle lente, avvenivano sempre nella brace più o meno viva e si usava mettere un po' di brace anche sul coperchio del recipiente. Oggi un risultato simile si ottiene mettendo il recipiente di cottura, coperto, in forno dolce. La brasatura sa fa con una casseruola pesante che abbia una chiusura il più possibile ermetica. In teoria (non poche sono le eccezioni ) "brasare" significa rosolare prima la carne in un grasso caldo e poi cuocerla con aggiunta di liquido, mentre "stufare" significa cuocere direttamente in poco liquido.

 

 

 

 

 


Lo Stracotto
Lo stracotto potrebbe accomunarsi a stufati e brasati, ma ciò che li diversifica e l'uso del vino. Lo stufato infatti prevede una lunga marinatura nel vino, mentre nello stracotto il vino si aggiunge poco per volta (o tutto in una volta) in cottura; il brasato invece può essere fatto nell'uno o nell'altro modo secondo i casi.

 

 

 

 

 


Il Bollito
Questo metodo di cottura prevede l'immersione della carne in acqua bollente arricchita di aromi e verdure, in modo tale che la carne conservi la sua ricchezza di sapori e di sostanza.

 

 

 

 

 

 

Il Lesso

In questo caso la carne viene immersa in acqua fredda con verdure e aromi, portando il tutto a ebollizione con lo scopo di ottenere un brodo ricco e saporito.

 

 

 

 

 

 

 
     

 

 
 

             Blue

            Al sangue

            Media cottura

             Ben cotta

Temperatura interna della carne

da: 40 °C a 48 °C

Temperatura interna della carne

da: 48 °C a 55 °C

Temperatura interna della carne

da: 55 °C a 62°C

Temperatura interna della carne

da: 62 °C a 68 °C