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		Il Castello di Brolio, di origine alto medievale, è 
		posto nel comune di Gaiole in Chianti al confine con Castelnuovo 
		Berardenga. 
		 
		Gaiole in Chianti: tra i Comuni del Chianti 
		senese, Gaiole ha origine da un "mercatale" e non da un borgo medievale 
		fortificato. Scarsa è la documentazione fino al Duecento, come scarse 
		sono le notizie sull'origine del suo nome che, a differenza di molti 
		altri luoghi anche del comprensorio, hanno chiare derivazioni etrusche. 
		Ricordato per la prima volta verso la fine dell'XI secolo, nasce come 
		luogo di scambio di merci, alla confluenza tra il Barbischio e il 
		Massellone, torrente che attraversa il centro abitato e si getta più a 
		valle nelle acque dell'Arbia, che in questa zona ha la sua sorgente. Il 
		mercato sorgeva lungo il corso del Massellone, in un ampio spazio adatto 
		ad accogliere genti, bestiame e masserizie. Agli inizi del XV secolo il 
		"mercatale" si configura già come centro residenziale, con una 
		popolazione dedita ai commerci e alla gestione di empori e botteghe. La 
		popolazione continua a crescere fino a quando, intorno al 1350, si 
		istituzionalizza in vero e proprio Comune, passato sotto Firenze nel 
		1338 e diventato un terziere della Lega del Chianti insieme a Radda e 
		Castellina. 
		Gaiole è un importante Comune a vocazione vitivinicola, nel cuore del 
		Chianti Classico di terra senese. La produzione vinicola, con alcune 
		aziende note anche fuori dai nostri confini (Brolio, Ama, Meleto, 
		Cacchiano), costituisce l'asse portante dell'economia della zona, alla 
		quale si accompagna una discreta produzione di olio d'oliva. 
		 
		Il castello di Brolio è di origine longobarda, sebbene dell'antico 
		fortilizio non rimanga oggi alcuna traccia ad eccezione della locazione. 
		Il suo ruolo nella storia iniziò ad essere rilevante a partire dal XII° 
		secolo, quando vi si insediò la potente famiglia dei Ricasoli da 
		Cacchiano, ai quali ancora oggi appartiene. La sua posizione 
		strategicamente fondamentale per il controllo della zona del Chianti ai 
		margini dell'influenza fiorentina, quindi ai confini con il territorio 
		senese, pose il castello al centro delle molte guerre di frontiera a 
		partire dal '300 fino alla metà del XVI° secolo. 
		Il castello fu quasi sempre in mano a Firenze, ad eccezione di una 
		temporanea occupazione senese a seguito della seconda invasione 
		aragonese del Chianti nel 1472. A seguito di questo evento, a partire 
		dal 1484, dopo che il castello era tornato fiorentino, iniziò una 
		profonda opera di ristrutturazione e potenziamento della roccaforte 
		tanto che possiamo considerare Brolio una delle prime fortezze 
		bastionate italiane. 
		I suoi bastioni, in pietra e ancora oggi in perfetto stato, hanno una 
		pianta a forma di pentagono irregolare. Sembra che l'architetto 
		responsabile dell'opera sia stato Giuliano da Sangallo. La cinta 
		racchiude i resti dell'originale castello medievale, il cassero e la 
		chiesa romanica, oltre che una grandiosa villa neogotica in mattoni 
		rossi fatta costruire al posto dei preesistenti locali dal barone 
		Bettino Ricasoli, 1809-1880 famoso uomo politico detto il Barone di 
		Ferro, nel secolo scorso. 
		Il Castello di Brolio è diventato famoso non solo per il suo 
		straordinario vino, ma anche per storie (o leggende) di fantasmi. A 
		Brolio sembra che di tanto in tanto compaia il fantasma del Barone 
		Bettino Ricasoli, dittatore della Toscana in nome di Vittorio Emanuele 
		II, dopo la cacciata, avvenuta nel 1859, del Granduca Leopoldo II. La 
		famiglia Ricasoli ha vissuto in questo luogo fin dal XII secolo. A 
		Bettino il merito di aver "inventato" la formula del vino Chianti, una 
		prestigiosa miscela di sangiovese, trebbiano, malvasia e cannaiolo. 
		Il suo fantasma, si dice, compare su di un cavallo bianco nelle notti di 
		luna piena.  | 
		
		   
		  
		  
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