Il beccaccino

 

Ordine

Famiglia

Sottofamiglia

Genere

Specie    

Sharadriiformes

Scolopacidae

Scolopacinae

Gallinago

G. gallinago

Uccelli

Nomi dialettali:sgnèpa,becacìn 

 

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Descrizione: adulto possiede il becco nero e lungo 6-7 cm e le zampe corte e olivastre.
Il lungo becco riflette l’adattamento di questo uccello alla vita di ripa e alla ricerca di cibo in prossimità dei corsi d’acqua. Il beccaccino è lungo 25-30 cm e pesa tra i 110 e i 130 g. Il maschio è più grande della femmina.

Habitat: isolati o in gruppi di qualche decina di individui, i beccaccini frequentano tutti i terreni acquitrinosi e fangosi: rive limose di fiumi e canali, fossi, stagni e paludi, prati e campi di mais allagati dalle piogge autunnali e, naturalmente risaie e marcite.

Riproduzione: la stagione degli accoppiamenti cade tra aprile ed agosto. Il maschio sorvola ad elevata altezza il territorio di nidificazione compiendo dei voli circolari e lanciandosi successivamente in picchiata. Inizialmente la femmina si accoppia con diversi maschi, ma alla fine fa coppia fissa con uno solo di loro.
Il nido è allestito in una semplice buca nel fango in prossimità dell’acqua. Generalmente sono deposte 4 uova marroni-verdastre con delle macchie, così da essere ottimamente mimetizzate. La cova si protrae per circa 3 settimane.

Alimentazione: è estremamente specializzato nella ricerca di cibo nel fango. Il lungo becco è immerso verticalmente nell’acqua o nella fanghiglia per catturare vermi, ma anche insetti, crostacei, molluschi, semi e frutti, che trova setacciando il terreno umido e paludoso. La particolarità di questo becco è che è in grado di aprirsi anche quando è completamente immerso nel fango, in questo modo l’uccello può continuare a nutrirsi senza il bisogno di estrarre il becco. Curioso è il movimento ritmico del becco che ricorda l’azione di un ago di una macchina da cucire.

Caccia: cacciabile.

La caccia al beccaccino, nella provincia di Siena, è consentita, nel territorio sottoposto a gestione programmata della caccia, dalla terza domenica di settembre fino al 31 gennaio.

 


 

Morfologia

 

I beccaccini sondano il terreno con il loro lungo becco (60-75 millimetri) e localizzano il cibo al tatto.

Spesso la preda è inghiottita senza estrarre il becco dal fango, cosa che è resa possibile dalla sua particolare struttura: la mascella è infatti ricca di terminazioni nervose e ha la possibilità di venire sollevata all'apice senza aprire completamente il becco. All'avvicinarsi di un pericolo, spesso rappresentato dall'uomo, i beccaccini possono comportarsi in modi diversi: a volte fuggono con un veloce volo radente a zig-zag lanciando ripetutamente il verso d'allarme (simile al rumore di uno stivale sollevato dal fango) oppure restano immobili, sfruttando così il disegno e la colorazione criptici del piumaggio. Il tipo di reazione dipende in gran parte dalla copertura vegetale del terreno e dalle precedenti esperienze del soggetto. A partire da febbraio, ma soprattutto in marzo, i beccaccini tornano ai loro quartieri di nidificazione posti prevalentemente a nord del 48° parallelo ed estesi fino alle estreme latitudini nord della Scandinavia e della Russia. L'Italia è quindi al di fuori dell'areale principale di nidificazione, e la riproduzione di questa specie nel nostro paese, asserita in modo vago e impreciso in passato, è stata provata raramente.

 

In periodo di nidificazione il comportamento del beccaccino è molto diverso da quello invernale. L'arrivo dei maschi sui luoghi di riproduzione precede di 1-2 settimane quello delle femmine. Presto iniziano i voli nuziali con chiaro significato territoriale. A un'altezza di circa 50 metri dal suolo il maschio effettua voli circolari, descrivendo una traiettoria ondeggiante con diametro di 150-200 metri. A un certo punto il volo è interrotto e l'uccello scende in picchiata verso il suolo con la coda aperta a ventaglio; le timoniere esterne, esageratamente divaricate, producono vibrando uno speciale suono, detto "belato", del beccaccino. Spesso poi il maschio si posa su un palo o un ramo secco di cespuglio emettendo aspri richiami. Il territorio così delimitato è sempre localizzato in zone erbose e acquitrinose, torbiere, paludi in via di prosciugamento naturale con fossi e cespugli isolati. Come è facile comprendere, questi sono tra gli ambienti palustri più minacciati e spesso più facilmente prosciugabili; si spiega anche così il progressivo calo di molte popolazioni.

Il beccaccino effettua una sola covata di 4 uova ovali appuntite o piriformi fra l'aprile e il giugno. Incubate per 18-20 giorni dalla femmina, danno vita a pulcini nidifughi rivestiti di uno splendido piumino bruno e rossiccio cosparso di macchiette bianche, che saranno atti al volo dopo 3 settimane. Ben presto iniziano gli spostamenti verso le località di sosta e svernamento abituali.